lunedì 7 aprile 2014

Il taccuino del naturalista.

Ebbene si,  latito un po' da questo mio angolino virtuale, ma la Primavera mi sta regalando il dono della "lentezza"... una continua lotta al mio essere di corsa... immortalare attimi in questi post richiede tempo e il tempo ora più che mai desidero trascorrerlo all'aria aperta. Ho fame di Sole. Come un "formicolio" alle gambe mi spinge a camminare, ad esplorare. Per dirla tutta oggi sono uscita dal lavoro e vedendo il cielo cobalto ho deciso di ritornare a casa a piedi, da Sestri alle alture Genova... un'ora e quaranta... senza mai fermarmi. Il risultato è che ero rintronata dal traffico e dallo smog... unici momenti idilliaci sono stati l'osservazione degli uccelli alla foce del Polcevera, il manto erboso nei parchi della Fiumara... e poi appena ho riniziato ad inerpicarmi su per il mio colle il canto del merlo... il mio canto del merlo, che racchiude in se' ben due dei sensi narrati da Mabey nel "Taccuino del Naturalista"( libro appena ultimato) : l'udito e il sesto senso... quel genius loci che mi fa sentire in sintonia con l'ambiente e mi comunica che sto davvero ritornando a casa... casa è dove il caos diventa melodia. Più invecchio meno sono cittadina... 

Il "nostro taccuino" da naturalisti annovera:
- lo sbocciare dei tulipani sul poggiolo... un'esplosione di giallo, di profumo e di freschezza, da curare e da annusare
 - la collocazione di una casetta per gli uccellini e di una mangiatoia...
- l'osservazione minuziosa della fioritura degli alberi e del glicine circostante... uscire a stendere il bucato (come diceva ieri la mia vicina di casa) è veramente un'emozione unica...
- poggiolo e tetto, ristrutturati amorevolmente (e a sorpresa) dal nonno, sono diventate le nostre basi di osservazione ornitologica : attendiamo impazienti il primo gruppo di rondini garrire... con la mia conseguente pelle d'oca stagionale

 Le giornate trascorse ci hanno regalato piccoli momenti preziosi... anche con la pioggia
 Papà ha ultimato il restauro della Madonnina della Guardia nell'edicola del paesello... è stato interessante ed emozionante seguire passo passo il suo magico operato...
 - siamo stati alla Fiumara a vedere i Dinosauri
 ... e durante un evento triste... io mi sono persa nella bellezza degli iris...
 Abbiamo festeggiato... compleanni, san Giuseppe e festa del papà, condiviso la tavola per la cena e per "dolci merende"
 In queste occasioni ho preparato solo piatti tipici genovesi e "frutti di stagione"
 ... e poi siamo stati in campagna in ValTrebbia ... a 1000 metri dove l'aria è superbuona. Come di routine appena arrivati siamo corsi a verificare lo stato di salute degli alberelli che piantiamo di volta in volta...
 Abbiamo preparato la pizza con la pasta madre... consumata davanti al fuoco scoppiettante del camino che nel pomeriggio abbiamo prudentemente acceso tutti insieme
 Il bianco della neve sui monti e il bianco dei fiori dei prugnoli...
 ... tanti particolari da osservare .... un tronco d'albero tagliato che rivela un sole... gli stercorari che lavoravano incessantemente dopo il passaggio delle mucche
 ... e piantare alberi... questa volta non noccioli, non castagni ... ma un pero e dei prugnoli ... e incrociamo le dita ... che la Primavera compia il suo miracolo
 ... il cucciolo fotografo m'immortala nella mia estatica contemplazione dei prugnoli in fiore... qui i sensi di Mabey si sposano tutti:
la vista del bianco in contrasto nel cielo cobalto
l'udito che ascolta il ronzare frenetico dei bombi che ubriachi impollinano i fiori
deliziosamente profumati
il tatto dei fiori freschi e vellutati e il ruvido della corteccia
il pregustare con tanto di acquolina le prugnette che coglieremo a settembre
... e la sensazione che mi guida verso tutto questo... nella mia collina o qui nella mia Valle,  purchè lontano dal traffico... solo in mezzo alla natura io sono a casa.

11 commenti:

  1. E' bello assaporare attentamente con i 5 sensi ...dovremmo farci attenzione più spesso !!!!!!!!
    Ciao Lieta

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    1. Davvero... una specie di esercizio : oltre che scovare il bello pensare ai sensi che ne sono coinvolti

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  2. ...anche a me piace molto stare tra i rumori della natura...quando ritorno a casa vedo tutto in un altro modo.
    Un abbraccio!

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    1. Credo che se ci si abitua ai suoni (ai profumi, ai colori) della natura poi il contesto cittadino sia solo una grande nota stonata

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    2. hai ragione...in città non riuscirei più a vivere!
      Baci
      PS: ..da oggi mi trovi qui lauranajma.blogspot.com

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  3. Ma che bel posto... un paradiso!!!
    Quando vivevo in città quasi non mi accorgevo del trascorrere delle stagioni, soprattutto quando vivevo a Vicenza. Tutto era uguale, sempre. Adesso mi rendo conto di ogni piccolo cambiamento, di ogni piccolo suono... ed è stupendo!
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. ... grazie... se solo avessi due galline sarebbe perfetto

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  4. Casa è dove il caos diventa melodia...sono a questa frase e devo continuare a leggere, ma stamane, com'è successo da Daniela (Il coltello di banjas) succede per la seconda volta che la frase di un'amica mi susciti voglia di scrivere...quindi me la segno e prima o poi la troverai presa in prestito a titolo di un mio post.

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  5. Lettura finita...belle sensazioni provate...il piccolo ha un futuro assicurato da fotografo ;)
    Ieri mia figlia che non vuole mai uscire se non per fare giri in centro e per negozi, mi ha chiesto di andare al parco...ce ne sono due nei dintorni.... l'ho portata in quello dove andavamo quando era piccina perchè abitavamo poco più su...e lei ha scoperto di non ricordarlo, ha provato piacere in quel poco verde...e per me è stato bello.

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    1. Lieta di averti suscitato la voglia di scrivere, capita spesso anche a me di essere incoraggiata dalle letture altrui :D Riguardo al pomeriggio nel parco posso assicurarti che se ci si abitua "al verde" poi non se ne riesce a fare a meno. Certo sono utili i giri in centro per negozi ... ma il "verde" dona una pace particolare all'anima che fa star bene :D

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  6. ma che bello che piantate alberi! noi lo facciamo, per ora solo nel nostro terreno, facciamo qualche talea e compriamo gli alberi che non abbiamo già, perché ci sia di tutto, ma proprio di tutto. a volte mi scoraggio, nel vedere i nostri alberelli, minuscoli e delicati. ma il mio compagno mi dice sempre: "quando i nostri figli saranno grandi, qui sarà un paradiso. avremo lasciato loro un paradiso." e quest'idea mi riempie così tanto che quasi mi sembra di vederli grandi, e carichi di frutti, quei minuscoli alberelli che piantiamo!

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